Dalla presentazione del libro:
"Il convincimento che una compendiosa documentazione, rigorosamente esatta, della vita partigiana narrata e descritta nei suoi molteplici aspetti potesse essere utile e opportuna, ci ha indotti a compilare il presente volume.
E’ nato così un libro che tale si è venuto formando per l’apporto; invero prezioso, di molte penne e molti collaboratori che hanno generosamente concorso all’opera seguendo un disegno che si è delineato all’unisono con la collaborazione stessa.
E’ stato, anzi, questo fatto che ci par degno di nota ad indurci a far precedere la narrazione dalla presente avvertenza. I compiti prefissi e gli ostacoli da sormontare non furono tutti lievi per noi che, ci eravamo proposti di dare un panorama sereno e storicamente fedele di fatti e di vicende che sono, insieme, passato e presente.
Costruire un ponte che fosse di passaggio fra la cronaca e la storia, ci è sembrata la miglior prosecuzione di una azione ancor fervida di impeti eppur già gravida di meditati propositi per l’avvenire. Da ciò, da questo intendimento, è nato il libro. Lo hanno scritto in molti, e questo è di conforto alla nostra fatica e vorremmo che lo fosse anche per il lettore. Lo desideriamo perchè vorremmo che anche il lettore partecipasse alla nostra convinzione: che quando una collettività raggiunge un tono uniforme, quella collettività è una unità riconoscibile, una unità vera. Dirà il lettore se questa uniformità di tono — pur nei diversi accenti e timbri — che a nostro avviso il libro esprime è riscontrabile e propria. E se tale gli apparirà, sarà facile, con amorevole occhio, giustificare le inevitabili pecche. Alcune di esse, a noi note, sono sembrate tali da aggiungere, più che togliere, qualcosa al libro.
Per esempio, talune ripetizioni di fatti e di azioni. Noi le abbiamo lasciate di proposito per lo stesso motivo per il quale sulle battaglie del Piave cento hanno scritto e tutti hanno letto: vogliamo dire che più osservatori valgono meglio di uno solo: l’importante e che siano osservatori con gli occhi aperti e, ciò che conta in un libro come questo, veri occhi.
Così è avvenuto che si sia stabilito, logicamente, un filo conduttore fra i narratori. Segno, questo, che la narrazione aveva già — nei fatti — una logica che gli scrittori hanno naturalmente avvertito e seguito. Anche ci siamo preoccupati, e preoccupati massimamente della fedeltà delle fonti. Ciò non dovrebbe aver bisogno d’esser detto, ma in un mondo nel quale molti barano, e a molti giochi, noi ci teniamo a questa affermazione che non vuole essere e non è ostentazione, ma verità riscontrabile e riconoscibile dai tantissimi testimoni di ciò che nel libro viene narrato.
Ed e con l’augurio che il libro apra il cuore di molti che lo licenziamo, memori dell’ammonimento petrarchesco che incitava gli italiani a non far idoli di nomi vani e senza soggetto. Un libro di vittoria, se trova consentimento, può sempre aprire orizzonti a nuove vittorie.
A. N. P. I. REGIONALE EMILIA E ROMAGNA"
Il libro è scaricabile sia in formato PDF sia in formato EPUB